🏠
‣
Opere d'Arte
‣
Pittura e Pittoscultura
‣
Struttura Plastica. Mista e Materia su Tela 90x65cm. #2021A004
Struttura Plastica. Mista e Materia su Tela 90x65cm. #2021A004
Scheda Tecnica Opera d’Arte “Struttura Plastica” – Arch. #2021A004
- Titolo: Struttura Plastica
- Tecnica: Mista e Materia Plastica
- Supporto e Dimensioni: Tela 90x65cm
- Anno: 2021
- Archivio Ufficiale: 2021A004
- Ciclo: “Strutture Plastiche”
- Collocazione: Collezione “Carlo Palli”
- Note: L’opera parteciperà all’Asta per il caso “Luana D’orazio”
- Quotazione: Artingout
Pubblicazioni Opera d’Arte “Struttura Plastica” – Arch. N. 2021A004
- 2021 (dal) – Pubblicata sul Sito Ufficiale dell’Artista
- L’opera sarà pubblicata nel primo volume del Catalogo Generale
Collocazioni ed Esposizioni “Struttura Plastica” – Arch. N. 2021A004
- 2021 – Giugno – Collezione “Carlo Palli” – Prato
Critiche d’Arte dell’Opera Struttura Plastica #2021A004
Note del Curatore
Marco Baranello
Pavia, 3 giugno 2021
In questa “Struttura Plastica“, pittoscultura su tela 90x65cm, dell’artista contemporanea Lucy Oak, appare un ambiente fortemente etereo nel quale è sospesa ma fortemente stabile la vetta di una montagna. Ci sono più dimensioni contemporaneamente rappresentate che l’artista che, dal punto di vista pittorico, sono evidenziata dall’integrazione di arte materica, figurazione ed action paiting. L’energia del gesto, uno dei tratti distintivi della Oak, ci parla di un incessante, a volte tumultuoso, divenire e di continue trasformazioni. La figurazione, nello stile dell’artista, è appena accennata, potremmo dire “suggerita” proprio a rappresentare un sistema in continua evoluzione nel quale ognuno è chiamato a partecipare. Questo è palesato dall’invito d’interazione con l’opera da parte dell’osservatore. Dai cambiamenti di ottica (vedere diversamente ogni volta) alle proiezioni della luce per scoprire nuove forme, l’osservatore è determinante nella costruzione della propria specifica esperienza. La “struttura plastica” che in parte copre la vetta pur lasciandone intravedere “la natura” originaria, come già descritto in altre occasioni, è per l’artista una “sovrastruttura” concettuale che, allo stesso tempo, può essere vista come un arricchimento e come un limite. Da una parte l’esaltazione del pensiero, della riflessione e della conoscenza che arricchiscono la nostra esperienza, che ci permettono di approcciare al “mondo” con una capacità di guardare oltre e, dall’altra, il suggerimento di riconoscere con attenzione le “false convinzioni”, personali e/o sociali, le quali sono alla base di un modo di organizzarsi e di guardare non funzionale alla nostra vita e al nostro benessere. In questa specifica opera, archivio n. 2021A004, emerge un’ampia dimensione immateriale, spirituale. La Oak l’ha pensata come una sorta di cammino verso altro da noi, a volte senza piano di appoggio, senza un percorso tracciato. Parla dell’imprevedibile, della capacità di adattamento, della capacità di “sorvolare” e al suo opposto di “penetrare” la materia, e di “scoprire” il sempre nuovo in ogni qui-e-ora.
Quest’opera, proprio per queste specifiche caratteristiche, per il suo alto valore spirituale, è stata donata da Lucy Oak stessa, per l’iniziativa benefica promossa dalla collezione Carlo Palli dedicata al caso “Luana D’Orazio“, la giovane donna deceduta sul lavoro il 3 maggio 2021 a soli 22 anni, tra i pesanti ingranaggi di un macchinario in una fabbrica tessile di Montemurlo in provincia di Prato. L’opera d’arte, come dichiarato da Carlo Palli, sarà pubblicata sul catalogo dedicato all’iniziativa e messa all’asta. Il ricavato dell’asta andrà a costituire un fondo a favore del figlio di Luana D’Orazio.